Il sedimento urinario nelle malattie renali ha sempre dato notevoli e preziose informazioni ma, sia a causa della eccessiva meccanizzazione dell’esame urine, e sia a causa di un certo disinteresse del nefrologo e del medico o biologo di laboratorio, la sua importanza è venuta a decadere non per la sua validità bensì per la scarsa attenzione che ad esso viene dedicato.
per poter considerare la lettura microscopica del sedimento urinario una fonte attendibile e ricca di notizie dobbiamo considerare alcuni fattori determinanti
• formazione ed esperienza dell’osservatore medico o biologo nella sua valutazione: richiede non pochi anni di esperienza;
• il momento delle analisi: infatti spesso nei laboratori degli ospedali o dei laboratori i campioni di urina vengono ammucchiati per essere letti in un secondo momento onde avviare le analisi chimico-cliniche sulle apparecchiature automatizzate;
• le urine contenute nell’urobox rimangono perciò a temperatura ambiente (20-25°c) talora per due o poche ore poichè spesso l’ambiente è surriscaldato o per due-tre ore in frigorifero ad una temperatura di 5-6°c;
• l’analisi delle urine e soprattutto la lettura al microscopio ottico non possono essere effettuate quando già la rapidissima proliferazione dei batteri presenti nelle urine hanno provveduto a disgregare cellule, cilindri, alterare il ph e quindi a far scomparire cristalli che possono osservarsi con un ph acido o precipitarne nuovi;
• l’utilizzo del microscopio e’ talora incongruo: le osservazioni vanno effettuate a x10 e x40 ingrandimenti o anche maggiori per meglio definire la vera natura di certi elementi;
• infatti, a seconda degli elementi cellulari o dei cristalli possono essere utilizzati: osservazione a luce normale, luce polarizzata, uso di coloranti vitali.
• esistono delle linee guida per il miglioramento e standardizzazione dell’approccio post-analitico dell’esame fisico, chimico e morfologico delle urine (ECMU); purtroppo questa consapevolezza viene spesso ignorata; (esame chimico fisico e morfologico delle urine: proposta di linee guida per la fase analitica del gruppo intersocietario analisi delle urine (GIAU). rivista italiana di medicina di laboratorio 2016; 40:353-382;
• se l’analisi del sedimento urinario viene effettuati in tempi brevi allora il referto può ritenersi idoneo; non è possibile ritenere un esame microscopico urinario, quando sono presenti anche pochi cristalli, se essi non vengono descritti;
• l’analisi delle urine può essere fatta sul primo campione urinario o sui successivi. talora le urine del primo mattino hanno stazionato in vescica tutta la notte ed essere soggette a disgregazione di elementi cellulari e minerali; questo deve essere noto all’osservatore;
• dopo la lettura del sedimento urinario dovrà necessariamente esserci un confronto con il clinico onde implementare ulteriori dati per la diagnosi.
queste osservazioni valgono in generale per tutte le analisi microscopiche del sedimento urinario ma il nostro scopo è rivolto alla osservazione dei calcoli renali o microcalcoli o strutture cristalline o minerali.
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